Che l’ex procuratore antimafia oggi (come s’usa) parlamentare (grillino) affermi che ripristinare un principio di civiltà come quello che non si può tenere alla sbarra a oltranza un cittadino significhi che «lo Stato rinuncia alla giustizia» la dice lunga. Non sull’idea di giustizia dei 5 stelle, che è nota, ma su quella di un bel pezzo della categoria a cui il predetto apparteneva fino a poco tempo fa.
Intanto, si prende atto che dopo un primo anno di nulla, forse forse si potrebbero approvare riforme vagamente garantiste. Ed è una buona notizia. Tanto più che il motore è quello dell’opposizione liberale che sfida una maggioranza che liberale e garantista si professa ma che, il primo anno di governo lo conferma, ha una vocazione atavica al panpenalismo e al populismo giudiziario del più galera per tutti.
Ah, a proposito di galera. Qua lo stato dell’arte raccontato dal Corriere. Suicidi a iosa. Interessa a qualcuno?