Oggi approda in Aula la riforma del Csm.
Qui, sul Dubbio una sintesi dei punti salienti.
Riforma, magistratura contraria
Una riforma che ai più garantisti pare un pannicello caldo, poco più che acqua fresca. E che invece i magistrati guardano come una sorta di sciagura. Con sciopero alle porte. Qui un’altra voce della magistratura, quella di Stefano Latorre, segretario nazionale di Unicost.Alle toghe, com’è noto, non piace questa idea della valutazione delle proprie performance.
Questa riforma incide sul modello del magistrato come delineato dalla Costituzione, introducendo la figura di un magistrato- burocrate non più indipendente ma legato a concetti come quello di performance
Il sindacato dei magistrati è pronto a dare una prova di forza, scrive il Dubbio qui. Un passo dell’articolo:
L’obiettivo sarebbe più quello di salvaguardare l’immagine interna dell’Anm con i propri iscritti anziché credere davvero di incidere sul percorso parlamentare che appare abbastanza segnato anche al Senato. Insomma l’Anm vorrebbe dare dimostrazione di una prova di forza: la politica ci vuole burocratizzare, ma noi con orgoglio ci opponiamo.
Riforma, i commenti di Costa, Reale e Caiazza
Enrico Costa, parlamentare garantista di Azione, liquida la questione come una mossa elettorale delle correnti della magistratura in vista del voto per il Csm.
Ma c’è anche chi nella magistratura fa la “guerra” alle correnti – quelle dominate, lo si ricorda qui en passant, dalla magistratura requirente – e ritiene ce la riforma per come è venuta fuori finisca paradossalmente per rafforzarne il ruolo. Qui un’intervista sul Riformista al magistrato Andrea Reale.
Gian Domenico Caiazza, presidente dell’Unione Camere Penali, in un suo intervento sul Riformista la pome così:
Al centro della riforma, come sappiamo, il sistema elettorale del Csm. Per noi penalisti si tratta di un vizio originario, bastevole a farci dire dal primo giorno che il percorso di questa riforma era anni luce lontano dalle questioni davvero cruciali che occorre invece affrontare. È pura illusione pensare che un sistema elettorale piuttosto che un altro possa restituire credibilità e forza alla magistratura italiana, considerata la gravità della sua crisi, che è crisi di credibilità della funzione agli occhi del cittadino.
Riforma, i partiti all’opera
Intanto, come era prevedibile, il robusto presidio giustizialista della politica italiana non sta a guardare. Ecco le mosse dei 5 Stelle, di cui parla Repubblica.