Nel 2020 in Italia si sono suicidati in carcere 61 detenuti, 32 non ancora condannati in via definitiva.
Questo il dato contenuto nel rapporto del Consiglio d’Europa ‘space’ che ogni anno fotografa la situazione dei sistemi penitenziari nei Paesi dell’Unione.
L’Italia è tra i dieci paesi dell’Ue con il più alto tasso di suicidi in carcere: nel 2020 è stato pari a 11,4 % per ogni 10mila detenuti. Lo supera la Francia (27,9), seguita da Lettonia (19,7), Portogallo (18,4), Lussemburgo (18), Belgio (15,4), Spagna (14), Lituania (13,2), Estonia (12,8) e Olanda (12,7).
Dall’inizio del 2022, ricorda il garante nazionale dei detenuti, in carcere già dieci persone si sono suicidate e ci sono quattro decessi per cause da accertare.
Il Covid ha reso il carcere ancora più atroce, azzerando o riducendo al minimo i momenti che aiutano a tenere in vita una persona privata della libertà, dalle attività dei volontari ai colloqui con i familiari.
Accanto ai suicidi ci sono gli atti di autolesionismo. “I numeri – dice il garante Palma – sono altissimi, circa un centinaio”.