“Chiediamo le sue dimissioni, non perché lei è sospettato, ma per la ragione esattamente opposta: perché non vogliamo un ministro della giustizia che sia il rappresentante della cultura del sospetto”. E’ un passaggio dell’intervento in aula di Emma Bonino, mentre il Senato si preparava a votare non una, ma due mozioni di sfiducia al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Oltre a quella presentata dal centrodestra, infatti, Palazzo Madama deve esprimersi sulla mozione presentata proprio dalla Bonino.
Il testo di +Europa accusa il Guardasigilli di una generale mala gestione del ministero.
Ecco cosa ha detto in aula Bonino:
“C’è oggi chi le dice, ritorcendo contro di lei le sue stesse parole. Lei disse: se c’è un sospetto, anche chi è pulito deve dimettersi. Se lo ricorda? No? Eh, peccato”.
Applausi in aula.
“Scusate, scusate… per favore…E come tutti i propagatori della cultura del sospetto, non immaginava un giorno di diventarne vittima”.
Oggi in Parlamento si traccia ancora una volta la linea. Tra i liberaldemocratici garantisti veri e i sedicenti liberaldemocratici poltronisti che mercanteggiano con i giustizialisti grillini. E indovinate da che parte si sta schierando Renzi?