Il Papa non si arrende. E continua a gridare malgrado la sordità delle istituzioni. Il coronavirus può diventare nelle carceri una vera e propria “calamità”. Così ha detto Francesco nell’introduzione della messa a Santa Marta. “Penso a un problema grave che c’è in parecchie parti del mondo. Io vorrei che oggi pregassimo per il problema del sovraffollamento delle carceri – ha detto Papa Francesco -. Dove c’è sovraffollamento, tanta gente lì, c’è il pericolo che questa pandemia finisca in una calamità grave. Preghiamo per i responsabili, coloro che devono prendere le decisioni, perché trovino la strada giusta e creativa per risolvere il problema”.
La soluzione esiste. Il nostro ordinamento saggiamente la prevede. Amnistia e indulto. Parole che ai manettari con la bava sembrano quasi bestemmie. Come se l’ordinamento che li contempla sia esso stesso una blasfemia. Ma se non ora, quando?
Viceversa, se avete le palle per farlo, perché non vi assumete la responsabilità di fare una legge, una bella leggina costituzionale, che abroghi gli istituti dell’amnistia e dell’indulto dal nostro ordinamento giuridico? Ditelo a voce chiara e a testa alta: l’Italia fondata su Trojan e Manetta rinuncia a questi istituti vetusti e iniqui. Fatelo, se avete il coraggio delle vostre azioni. Perché non ha senso tenere in vigore questi due istituti previsti dalla Carta se non li si usa in un momento come questo, perché se Dio vorrà non ce ne potrà mai più essere bisogno quanto ce n’è adesso.
È un ottimo articolo che condivido totalmente.