Lo Stato dovrà pagare. Perché le espulsioni collettive di stranieri sono vietate. E così l’Italia dovrà risarcire con 15mila euro a testa e l’accoglimento della richiesta d’asilo un gruppo di migranti riportati con la forza in Libia dalla Marina militare italiana. La sentenza è stata pronunciata dal Tribunale civile di Roma, accogliendo un ricorso dell’Asgi e di Amnesty international.
Qui la cronaca completa sul giornale Il Dubbio. E qui sul Sole 24 Ore.
Italia condannata
I giudici quindi hanno considerato «antigiuridico» il comportamento del nostro Paese, che conscio delle violazioni dei diritti umani in Libia ed Eritrea ha messo in atto un illegittimo respingimento di massa.
L’accordo
Non è passata quindi la tesi del Governo italiano secondo il quale la consegna alle autorità libiche era in linea con l’Accordo sottoscritto a Bengasi nell’agosto 2008. Per il tribunale quel Trattato non solo non disciplina i respingimenti ma prevede espressamente il rispetto della legalità internazionale, rinviando agli obblighi del diritto sovranazionale. E nel rispetto delle norme internazionali le autorità che salvano migranti in mare hanno l’obbligo di esaminare la situazione dei singoli, senza attuare respingimenti verso territori a rischio.