L’intervista del professor Giovanni Fiandaca a Il Dubbio è come sempre musica per le orecchie dei garantisti.
Firmata da Valentina Stella, potete leggerla a questo link.
A proposito della discrasia tra il Nordio ministro e il Nordio editorialista, il penalista palermitano è tranchant.
Certo, esiste un problema di coerenza personale e vi sono limiti di accettabilità delle soluzioni compromissorie. Al posto di Nordio io non avrei ad esempio accettato di fare il ministro o mi sarei già dimesso.
Fiandaca non usa i guanti nemmeno su un altro punto, uno di quelli di cui sui giornali non sta bene parlare.
Nonostante gli effetti gravemente discreditanti di vicende scandalose come quella ben nota del caso Palamara, e la conseguente perdita di credibilità che la magistratura ha subìto agli occhi della gente, penso che l’Anm continui a mantenere un rilevante potere latamente politico, anche in forma di interdizione di riforme sgradite.
A proposito di quest’ultimo punto, si segnala un tweet di Enrico Costa. Il deputato di Azione, molto attivo in Parlamento nelle battaglie garantiste, fa sapere che…
Con un emendamento avevo introdotto il fascicolo per la valutazione del magistrato. L’Anm sciopero’ per protesta. Il Governo dovrebbe darne attuazione entro giugno. Ma chiederà una proroga di 1 anno. Manda in fumo il lavoro svolto. La loro riforma della giustizia è solo a parole
Tornando a Fiandaca, tutta da leggere, come sempre, la parte relativa all’antimafia. Anzi, a certa antimafia.