Un diritto penale liberale, costituzionale e quindi minimo. E’ una delle idee che ispira anche questo blog. Ed è la presentazione dell’associazione Extrema Ratio. Qui il suo sito. In cui mi sono imbattuto casualmente, notando il profilo twitter dell’associazione. Mi pare meritevole di una segnalazione in questo blog.
Dalla presentazione:
In Italia è diffusa la convinzione che tramite il diritto penale si possa trovare il rimedio a ogni ingiustizia e a ogni male sociale. Questa discutibile credenza ha prodotto un diritto penale che la maggioranza degli studiosi definisce “ipertrofico”, “off-limits” o addirittura “totale”, idoneo ad occuparsi di un’innumerevole serie di condotte.
E invece, scrivono i promotori dell’iniziativa:
Il diritto penale, al contrario, dovrebbe essere utilizzato come “extrema ratio”; lo Stato dovrebbe farne un utilizzo residuale, servirsene esclusivamente quando strettamente necessario. In tal senso, ecco il nostro motto: “per un diritto penale liberale, costituzionale e quindi minimo”.
E ancora:
..dopo decenni di politiche carcero-centriche, che non hanno portato ad una diminuzione della recidiva né tantomeno hanno prodotto un’efficace funzione risocializzante dei condannati, siamo convinti della necessità di utilizzare il carcere come extrema ratio.
Qui il link alla pagina Chi siamo dell’associazione. Che ha avuto il merito di organizzare nei giorni scorsi una presentazione del libro di Sabino Cassese, “Il governo dei gudici” (qui ne parlavamo).