Altra puntata della rassegna stampa sulla riforma della Giustizia, votata in commissione, che approderà tra poco in Aula.
Qui le precedenti puntate (1, 2, 3 e 4)
Dunque, segnaliamo tre articoli di taglio garantista, dopo aver dato conto delle critiche in altro senso espresse dalla magistratura.
Riforma, Maiolo sul Riformista
Un articolo come sempre tranchant quello di Tiziana Maiolo sul Riformista. Gli argomenti sono noti. Qui un passaggio sulle forze politiche.
Sarebbe bastata un po’ più di grinta da parte del Parlamento, senza pretendere il coraggio da partiti costretti dal giogo di accordi di governo che tengono insieme le mele con le pere, i Cinque Stelle con Forza Italia e il Pd con la Lega. Ma sta scritto sulle sacre tavole che Enrico Letta debba prendere ordini da Conte e Casalino, dopo aver detto signorsì per trent’anni ai pubblici ministeri, e che Forza Italia non sappia più ritrovare il proprio orizzonte garantista se non per i processi di Berlusconi? Quanto alla Lega, che pure ha fatto il proprio salto di qualità facendosi promotrice dei referendum, sulla giustizia non ha mai avuto le idee molto chiare
Riforma, Panorama parla di flop
Ancora, su Panorama, Maurizio Tortorella la pone così, in un articolo che definisce la riforma un flop con una sola speranza. Scrivendo tra l’altro che le reazioni dei magistrati all’acqua fresca della riforma sono a suo dire incomprensibili.
Cassese sul Foglio, da leggere
La lettura imprescindibile è quella della conversazione di Carmelo Caruso con Sabino Cassese sul Foglio. Il sommo giurista, da par suo, ragiona sulla riforma e sulle reazioni della magistratura. Anche lui esprime perplessità sullo sciopero di cui parlano i giudici.
Se si ricorrerà allo sciopero e se saranno molti a scioperare, bisognerà concludere che i membri dell’ordine giudiziario amano farsi male.
Ma l’articolo va letto tutto e con calma. Fino alla chiosa, molto franca, diciamo così, sulle parole del consigliere del Csm Nino Di Matteo.